I ritardi del treno sono alcuni tra i maggiori inconvenienti della vita moderna.
A tutti è capitato almeno una volta nella vita di aver avuto bisogno di prendere un treno per spostarsi da punto A a punto B, e a tutti, è capitato almeno una singola volta nella vita, di subire un ritardo. Indipendentemente dalla tratta o dalla compagnia che gestiva il treno, almeno un ritardo sulla tabella di marcia programmata dal treno, ci sarà stato.
Non c’è possibilità di proteggere le nostre amate ferrovie dello stato da questa realtà. i prezzi aumentano sempre di più, senza però che ci sia anche un aumento della qualità del servizio. Anzi in tantissimi casi c’è addirittura stato un peggioramento. Come, ad esempio, i treni della tratta provenienti da Ancona, direzione Roma.
Quella tratta specifica che un punto che sembra essere costantemente in ristrutturazione da anni. e per carità, siamo tutti contenti di vedere che binari che stanno lì da decenni vengono controllati e messi in sicurezza. Il problema è che la durata della tratta dura spesso dalla mezz’ora all’ora in più. Salendo ora anche nel costo del servizio. Assurdo se ci pensiamo, che prima ci tolgono dall’una alle due ore di vita al giorno (la tratta è come tante, frequentata principalmente da pendolari) e in più, per il disagio, ci tolgono anche più soldi.
Ma una notizia utile ci viene in soccorso. Se il treno ritarda, in alcuni specifici casi, oltre al classico rimborso del costo del biglietto, potremmo andare a chiedere anche una sorta di risarcimento. Questo però deve essere dipeso da un danno effettivo e comprovato. Non è certo una questione facile, e tantomeno, non è affatto facile da ottenere.
Si può richiedere un risarcimento oltre ad un rimborso del biglietto nei casi in cui il disagio riportato dal ritardo del treno, sia andato a portarci un effettivo danno materiale o immateriale. Come, ad esempio, l’aver perso una visita medica importante, o l’essere stati costretti a pagare una stanza di hotel per parare i danni di orario causati dal ritardo del treno. Il ritardo però, per poterci garantire un risarcimento, doveva essere prevedibile, come ad esempio il caso in cui le persone rimasero chiuse per 24 ore all’interno di un treno bloccato dalla neve.
La situazione era prevedibile ma la compagnia ferroviaria non ha fatto altro che sconsigliare ai clienti di salire sul treno, e una volta coinvolta la sventrata gente, non ha provveduto a far avere loro neanche riscaldamento o cibo. Se avete mai affrontato disagi simili, munitevi di un avvocato e della giusta documentazione e andate fino in fondo.
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