Supino si trova in Ciociaria ed è un borgo davvero sorprendente. Ecco cosa lo rende così speciale e insostituibile.
Le vacanze di Pasqua sono il momento perfetto per concedersi un po’ di riposo. L’Italia è ricca di attrattive e di posti memorabili da vedere, ma in pochi pensano alla Ciociaria. In realtà, questo territorio è disseminato di borghi suggestivi. Sono tante le caratteristiche che li differenziano e che li rendono unici e tutti valgono la pena di una visita.
Supino, tuttavia, ha qualcosa che lo rende ancora più speciale. La superficie ridotta può essere visitata in una mattinata, ma si consiglia di trattenersi un po’ di più, in modo da non perdersi nulla. Le zone circostanti, inoltre, sono ricche di vegetazione e di escursioni da fare. Di sicuro, non ci si annoierà.
Viaggiare alla scoperta della Ciociaria non è affatto scontato. Lungo il percorso, infatti, ci si può imbattere in un’infinità di borghi e centri abitati. Hanno storie diverse, ma tutti sono in grado di incantare i turisti. È l’aria dei monti, il suono di un passato lontano e le viuzze caratteristiche a fare la differenza.
Supino sorge alle pendici dei Monti Lepini e ha origini medievali. Esse emergono in ogni dettaglio. Basta osservare i portali ad arco acuto e la struttura degli edifici. Questo luogo è famoso soprattutto per il Santuario di San Cataldo, restaurato nel 1966. Il tempio è a pianta circolare e al suo interno ci sono sei pilastri, sei cappelle laterali e una cupola con lanterna. Dal punto di vista estetico, è suggestivo anche per le scene raffigurate sulla porta che raccontano la vita di San Cataldo e i miracoli compiuti.
Il borgo, tuttavia, è diventato una meta turistica così ambita per un’altra caratteristica. Qui, è possibile bere un’acqua minerale dalle molteplici proprietà, utile per contrastare le malattie renali. Sgorga dalla fonte del Pisciarello, che si trova accanto alla Chiesa di San Maria di Loreto.
Ci sono ancora tante cose da scoprire a Supino. Basta pensare che gli archeologi, solo recentemente, hanno scoperto la presenza di alcune Terme romane risalenti al I secolo d.C. Dal punto di vista gastronomico, non si possono non assaggiare i frascategli, preparati con farina di grano duro e acqua. Si tratta di un piatto povero, cucinato in passato dalle donne. Ad oggi, si consuma con l’aggiunta del sugo di pomodoro.
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