A Ferentino puoi regalarti una pausa di puro relax in un contesto paesaggistico che ha pochi eguali: storia, curiosità e trattamenti disponibili alle Terme di Pompeo.
La vita dell’Antica Roma era basata su una regola ferrea, l’alternanza di “Otium” e “Negotium”. La traduzione letterale di questi due termini è “Ozio” e “Affari” e stavano ad indicare le abitudini quotidiane dei patrizi – la parte ricca della società – soliti alternare momenti di lavoro a momenti dedicati alla cura del benessere fisico e mentale.
Per i nostri antenati la cura del corpo e della mente era importante tanto quanto se non di più di quella degli affari e delle attività lavorative. La gestione del tempo libero era spesso dedicata ad attività culturali come studio e lettura, ma anche alla frequentazione di terme naturali nelle quali rigenerarsi dalla fatica e dai malanni, beneficiando delle proprietà benefiche delle fonti cittadine e della campagna romana.
Tale pratica era talmente diffusa che praticamente in ogni città governata dal regno prima e dall’impero poi erano presenti delle terme alle quali recarsi. In Ciociaria sono famosissime quelle di Fiuggi, fonti termali la cui scoperta e il cui utilizzo precedono la dominazione romana e che ancora oggi sono meta di turismo e relax.
Le iconiche terme però non sono le uniche presenti sul territorio, anche Ferentino possiede il proprio centro termale che rappresenta una più che valida alternativa per chi è alla ricerca di una pausa dallo stress quotidiano e per chi vuole visitare un luogo ricco di storia e tradizione.
La costruzione delle Terme Pompeo risale a 170 anni fa ed il merito è da attribuire ad Ambrogio Pompeo, proprietario dei terreni irrigati sui quali sorgono. La storia di questo centro termale però è ben più antica e risale proprio all’epoca romana. Sebbene oggi non vi siano rimaste tracce dell’antica struttura, da fonti illustri come Tito Livio si apprende dell’abitudine dei patrizi romani di frequentare il centro termale del Ferentino.
Le proprietà benefiche delle acque della zona erano ben note agli antichi, ma l’idea di costruire un centro termale pare si debba a Flavia Domitilla, moglie dell’imperatore Vespasiano (vissuto tra il 9 ed il 79 d.C.), dunque la tradizione termale della zona avrebbe all’incirca 2000 anni.
Purtroppo l’antica struttura venne distrutta durante le invasioni barbariche e con il tempo la zona si trasformò in un’enorme palude malsana. Le opere di bonifica sono avvenute solo nel XVII secolo, circa 100 anni prima che Ambrogio Pompeo decidesse di restituire il luogo alla sua antica funzione.
Oggi chiunque voglia visitarle può beneficiare degli effetti terapeutici delle acque sulfuree (opportunamente private del caratteristico odore forte che aveva fatto guadagnare l’etichetta di “Acquapuzza”), dei fanghi, dell’effetto rilassante delle vasche di acqua calda all’aperto, dalle quali ammirare la zona boschiva circostante.
Oltre a questo il centro offre una serie di trattamenti terapeutici con acque termali e fanghi misti a massaggi, ma anche tecniche di massaggio olistico tipiche di spa e centri termali in tutto il mondo.
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