Nel corso di quest’anno le madri potranno chiedere un sostegno economico extra per la cura e la crescita dei figli facendo domanda al comune di residenza: come fare e chi ne ha diritto.
Diventare genitori è il sogno di quasi tutti gli esseri umani, nonché un’esigenza che nasce naturalmente in una coppia che punta a costruire un futuro insieme e creare una famiglia. Poter tramandare i propri geni, ma anche le proprie esperienze e conoscenze è qualcosa che fa parte della vita stessa e che nella società attuale viene spesso castrato da contingenze economiche e difficoltà lavorative.
Il maggior tasso di scolarizzazione di quest’epoca ha portato ad una maggiore consapevolezza di cosa comporti la genitorialità, spingendo tantissime coppie a valutare pro e contro della nascita di un figlio sotto ogni punto di vista. Oggi una famiglia pensa prima a come poter assicurare un futuro al figlio, a come poterlo crescere senza fargli mancare nulla e ci sono molti casi in cui il rischio di non riuscirci funge da blocco.
Le conseguenze di questo trend sono negative sul tasso di natalità e su quello di crescita demografica, un dato che unito alla maggiore longevità e aspettativa di vita della popolazione ha condotto ad una saturazione del mondo del lavoro, con posizioni bloccate per decenni e possibilità di liberarle mandando in pensione gli attuali dipendenti sempre più ritardate.
Si tratta letteralmente di un loop attualmente privo di soluzione, poiché più persone continuano a lavorare fino ad età avanzata meno spazio lavorativo c’è per le nuove leve. Meno lavoro si traduce in mancanza di stabilità economica e in remore nella creazione di una famiglia larga i cui figli sarebbero costretti a vivere in un Paese che non offre garanzie né tantomeno prospettive future.
Un incentivo alla procreazione in questi anni è giunto dall’assegno unico, dai sostegni per le madri disoccupate, dai bonus asilo e da altre misure assistenziali che puntano a diminuire l’impatto economico dei figli sulla famiglia. A tale scopo serve anche l’assegno di maternità del Comune, richiedibile dai cittadini italiani, da quelli comunitari e da quelle extracomunitari con regolare permesso di soggiorno.
L’assegno può essere richiesto in caso di parto, adozione o affidamento preventivo sia dalle madri che dai padri che non versano contributi sufficienti ad ottenere la maternità ordinaria. Per quanto riguarda la nazionalità non ci sono limiti, il limite imposto è la residenza nel nostro Paese e il permesso di soggiorno regolare per i cittadini extracomunitari (utili a dimostrare che il richiedente versa i contributi allo stato).
Chiaramente ci sono dei limiti reddituali da rispettare, visto che si tratta di un sostegno corrisposto a genitori che si trovano in difficoltà economiche. L’ISEE dovrà essere necessariamente basso, ma per quanto riguarda la richiesta di quest’anno non è stato ancora comunicato ufficialmente, come non si conoscono le cifre che verranno corrisposte agli aventi diritto.
Gli altri due requisiti previsti dalla legge sono l’assenza di una copertura previdenziale e di altro assegno di maternità corrisposto dall’INPS, il che lo rende un sostegno alternativo e non supplementare. Per fare domanda bisogna rivolgersi al comune di residenza, compilare un apposito modulo e consegnare la documentazione reddituale che attesti di rientrare nei limiti previsti.
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