I cecapreti ciociari bisogna conoscerli, soprattutto se dovesse capitare di trovarseli dinanzi agli occhi: dopo non se ne potrà più fare a meno.
La zona del Basso Lazio si rivela sempre più sorprendente. Si scoprono miti e leggende, tra i vicoli si respira la Storia, quei tempi antichi che hanno costruito una vera e propria identità di quei posti magnifici. Per non parlare delle tradizioni, regole non scritte, ai quali ci si deve adeguare.
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Difficile non rimanerne affascinati, del resto l’Italia è bella tutta, da Nord a Sud. Dalle bellezze architettoniche e artistiche ai paesaggi naturali. Lo sguardo si apre, gli occhi brillano per la meraviglia: si può proprio affermare si tratti di ‘cibo’ per l’anima. Tuttavia anche la cucina ricopre un ruolo fondamentale nella cultura nostrana.
Ad ogni modo, tornando in Ciociaria, si individuano delle peculiarità molto singolari – naturalmente note a coloro che vi risiedono o i nativi. Tra questi, si vogliano presentare i cecapreti. Nome alquanto bizzarro, persino buffo, ma accattivanti: perciò, dopo la prima volta, creano totale dipendenza.
I cecapreti ciociari, cosa sono? Impossibile dire di no
Piano piano si comincia a conoscere la zona geografica del Basso Lazio, specialmente i forestieri, tra borghi incantevoli e usanze insolite (ma interessanti). Ciascuna Regione della Penisola cela dei tesori, ricchezze da custodire, sia attraverso le consuetudini che splendidi scenari, come se fossero dei dipinti.

Ciononostante, come accennato poc’anzi, il cibo ha la sua importanza poiché contribuisce alla reale individualità di un luogo che permette così di distinguersi. Ebbene, i cecapreti svolgono questa funzione identitaria. Tipici della cucina laziale, trattasi di spaghettoni lunghi realizzati con acqua, uovo e farina.
Un classico della Ciociaria sono i cecapreti al ragù di capra con abbondante pecorino locale. Una vera delizia per i palati più decisi che amano i sapori con carattere. Non si conosce l’origine precisa di questa ricetta poiché molte località della zona ne rivendicano la paternità. Potrebbe provenire da Sonnino e dintorni, tra i Monti Aurunci e Monti Lepini.
Invece la tipologia di pasta risale a tempi ancor più antichi – si ritiene che la prima loro comparsa sulle tavole imbandite sia da collocare durante lo Stato Pontificio ma non vi è certezza. Codesto golosissimo piatto ha dato vita a molteplici manifestazioni popolari a lui dedicate, in nome della convivialità e del piacere.
La più nota è la sagra di Villa Santo Stefano, Comune in provincia di Frosinone. Ogni anno richiama una moltitudine di turisti che amano il buon cibo e un ottimo bicchiere di vino rosso. I cecapreti o strozzapreti, che dir si voglia, chi non vorrebbe un bel piatto di pasta fumante?