Un piatto che sa di Storia e la sua ricetta resta tuttora segreta: il preferito del Santo Padre di Anagni.
La Città dei Papi, non per nulla. Così è conosciuta la città di Anagni intorno alla quale ruotano ben quattro Pontefici, tra cui uno in particolare: Papa Bonifacio VIII, quest’ultimo noto per la vicenda che lo coinvolse, giustappunto definito ‘lo Schiaffo di Anagni’.

Ma questa volta non si vuole parlare di Storia. I riferimenti attingono da essa sebbene si tratti di ben altro. Come in diverse occasioni evidenziato, la zona ciociara è ricca di cultura, anche culinaria. Ma un piatto risulta particolarmente apprezzato, oltre ad essere tra i pochi più noti.
Dedicato al Pontefice di Anagni, si narra che fosse il suo preferito: ne andava ghiotto. Una ricetta antica, che evoca tempi lontani ed oggi solo un ristorante può proporla, avendone registrato il marchio. Questo significa che non sono ammesse repliche tantomeno imitazioni.
Anagni e la cucina: il piatto favorito del Santo Padre
Una città che stupisce, specialmente per questo singolare dettaglio. Certo, non solo. Anagni cela dei veri tesori da scoprire. Dunque, cogliendo l’occasione delle prossime belle giornate in vista della primavera, organizzare una gita o breve vacanza all’insegna dell’esplorazione.

Come poc’anzi accennato la località del Frusinate è conosciuta, oltre che per le sue origini derivate da una meravigliosa leggenda, anche per il cibo. Ciambelle, amaretti, panpepato – quest’ultimo dolce al cioccolato con frutta secca, profumato di spezie. Ma la vera specialità è lui, il timballo di Papa Bonifacio VIII.
Uno scrigno di pasta al ragù avvolto da fette di prosciutto. La leggenda narra che questo piatto sia stato preparato per un evento in suo onore – forse di matrice politica o religiosa, alcuni ritengono si tratti, addirittura, del primo Giubileo indetto dallo stesso. Indipendentemente dai motivi, una pietanza resa a sua immagine e somiglianza.
Difatti si racconta che Papa Bonifacio VIII, non ben visto da molti, fosse un amante dello sfarzo, del lusso più sfrenato. E il timballo alle fettuccine, essendo così ricco, potrebbe simboleggiare la sua opulenza – soprattutto all’epoca parrebbe fosse realizzato con un velo di pasta sfoglia, riempito di pasta, carne, verdure, formaggi.
Ad oggi la ricetta è top secret, custodita gelosamente dal Ristorante del Gallo, l’unico che possa prepararlo. Tra l’altro la ricetta e il suo nome sono stati registrati presso l’Ufficio Brevetti e Marchi del Ministero dello Sviluppo Economico. Una certezza: questo timballo lo si può mangiare solo ad Anagni.