Come ogni anno, Gambero Rosso ha stilato la lista di quelli che considera i migliori ristoranti d’Italia. Tra questi, rientra la Ciociaria.
La guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso, anche per questa edizione, ha raccontato le migliori insegne della penisola. Ben 2.430 indirizzi hanno avuto modo di raccontarsi e mostrare l’arte del saper mangiare, ma anche di trasmettere tutte le emozioni che partono dalla cucina e finiscono direttamente sul piatto.
Quest’anno, ad essere premiati sono stati coloro che cercano nel loro estro nuove vie creative, con combinazioni particolari, ma anche semplici, che hanno tutte lo stesso scopo: trasmettere emozioni, sensazioni positive e raccontare storie a chi si trova in quel determinato locale.
Quest’anno, ad essere premiati nella classifica delle Tre Forchette sono stati ben 52 ristoranti, 5 in più dell’anno precedente. Nella lista rientra anche un ristorante ciociaro, la cui passione dello chef, combinata con un ambiente che racconta la tradizione, ha affascinato i giudici tanto da volerlo premiare.
Non è scontato che una regione o località debba rientrare nella classifica di Gambero Rosso, ma quando si tratta di cucina ciociara, è impossibile non venirne attratti. Questo accade specialmente quando al timone del locale c’è uno chef come Salvatore Tassa, che nella semplicità riesce a tirare fuori l’estro e farne un capolavoro.
La combinazione tra materia prima di qualità e un ambiente vivace e colorato ha subito conquistato la giuria, che ha definito il locale come il luogo che tutti vorrebbero avere sotto casa.
Da Nù Trattoria Italiana dal 1960 ogni piatto è un pezzo di storia, un mix di ricordi e creatività. Qui non si inseguono le mode, si cucina sul serio, con ingredienti scelti e mani esperte che sanno esattamente cosa fare. È un posto che sa di casa, di domeniche in famiglia, ma con quel tocco in più che lo rende speciale.
Il menu cambia spesso, perché Tassa va a istinto e si lascia guidare dai prodotti freschi. Si passa dai classici della cucina ciociara, come il pollo ai peperoni o la trippa fatta come si deve, fino a piatti che spiazzano, tipo la lingua di manzo nel vino rosso con le ciliegie o il fritto di animelle che non ti aspetti. E poi la pasta, preparata lì, in sala, sotto gli occhi dei clienti: un rito, più che un piatto. Se ci sono le fettuccine burro e parmigiano, meglio non lasciarsele scappare.
A rendere tutto ancora più piacevole ci pensa l’atmosfera. Qui si trovano luci calde, musica jazz di sottofondo, una carta dei vini che valorizza le piccole cantine locali e un’accoglienza che viene dal cuore. Tra i tavoli si muovono Giovanni e mamma Tina, che non perde mai l’occasione per regalare un sorriso. Mangiare qui non è solo un’esperienza, è un pezzo di Ciociaria messo nel piatto.
Non esistono solo i Bonus edilizi, l'Assegno di Inclusione e la Carta dedicata a te.…
Quando ancora nulla è dato per certo, dal dietro le quinte del talent arrivano indiscrezioni…
Una storia d'amore e due protagonisti: l'Isola del Liri e un giovane uomo londinese. Che…
Nel cuore della Ciociaria, c'è un posto dove il tartufo non è solo un ingrediente,…
Non avete ancora comprato lo smartphone che renderà migliore e più facile la cura degli…
Pigna ciociara, la ricetta tipica di Pasqua che tutti devono provare: così gustosa, che ogni…