Notizie sconcertanti per Sanremo 2026, di cui ora si parla tanto: Carlo Conti non può fare diversamente.
Il Festival di Sanremo si è concluso da alcune settimane e, nonostante il tempo trascorso, ancora ne è rimasta la scia. Soprattutto le voci riguardano la prossima edizione nonché il post-Conti – che fa molta più paura: chi risulterebbe papabile per prendere il suo posto, una volta portato a termine l’incarico?

Ormai partito il toto-nome e, in pole position, troviamo Alessandro Cattelan e Stefano De Martino. Tuttavia, meglio occuparsi di un problema alla volta, magari pensando agli aspetti organizzativi di Sanremo 2026. Alla conduzione Carlo Conti, oltre la consueta direzione artistica, salvo variazioni dell’ultim’ora.
Ma ecco affiorare un grave ostacolo di cui neanche il padrone di casa potrebbe avere il controllo. La preoccupazione è ai massimi livelli, dunque bisogna agire subito, prima che l’evento rischi di ‘saltare’ – parrebbe prematuro ma, si sa, il tempo fugge in un soffio di vento, senza nemmeno accorgersene.
Sanremo 2026, Carlo Conti è molto preoccupato
Le indiscrezioni fioccano. Ciononostante, a prescindere, nel 2026 si assisterà a una vera rivoluzione. Per scenografie, cantanti e super ospiti si è ancora ben lontani – come minimo, le prime ipotesi verso autunno inoltrato. Tuttavia, qualcosa potrebbe già sorprendere (nonché destare comprensibile apprensione).

Ebbene, la 76° edizione del Festival di Sanremo non si svolgerà nel mese di febbraio, come consuetudine. Si dovrà anticipare a gennaio o posticipare a marzo poiché sarà l’anno dei Giochi Olimpici Milano-Cortina che occuperanno buona parte del mese – dal 6 al 22 febbraio. Non si vuol togliere spazio all’evento sportivo.
A questo punto si analizzino le due opzioni, data l’impensabilità di considerare la terza possibilità ovvero rimandare l’anno successivo ancora. Possibile anticipare verso la fine di gennaio sebbene ipotesi improbabile, oltre a dover accelerare le tempistiche sul fronte lavorativo – il periodo post-Festività preferibile non contemplarlo proprio.
Più accettabile verso marzo, anzi in questo modo si garantirebbero ospitate prestigiose provenienti dal mondo dello sport olimpico – magari atleti o campioni con la medaglia appesa al collo. Oggi siamo abituati alla collocazione temporale – il mese di febbraio è sanremese, per eccellenza. Ma non sempre è stato così.
Le prime edizioni si svolgevano verso fine gennaio e alcune, orientativamente, verso la metà. Successivamente è capitato che la kermesse si spostasse a marzo, magari la serata finale o l’intera edizione come nel 1974, per esempio. Quindi nulla di nuovo sotto il sole, auspicandosi che si trovi la miglior soluzione affinché tutto combaci alla perfezione.