Il borgo di Collepardo si trova in Ciociaria e il suo nome non è stato scelto a caso. Ecco che cosa si cela dietro le origini.
La Ciociaria ha tanti tesori nascosti da offrire. Il suo territorio è disseminato di borghi di piccole e medie dimensioni. È impossibile non restare affascinati dall’aria che si respira mentre si passeggia tra le tortuose stradine medievali o nei centri storici ricchi d’arte. Ce n’è uno davvero imperdibile.

Prende il nome di Collepardo e si trova in provincia di Frosinone, al centro dei meravigliosi Monti Ernici. È posizionato a 686 metri di altezza sopra il livello del mare dista meno di 10 km da Alatri. Una delle curiosità più interessanti riguarda l’origine del nome. La particolare denominazione, secondo gli esperti, è legata a motivi ben precisi, profondamente intrecciati con la storia.
Collepardo e le origini del nome: cosa c’è da sapere su questo meraviglioso borgo della Ciociaria
Collepardo si trova in un territorio che ha tante bellezze da offrire, sia dal punto di vista artistico che naturalistico. Molti turisti non si lasciano sfuggire l’occasione di visitare le Grotte dei Bambocci, che si trovano a poca distanza dal centro abitato. Anche la Chiesa della Consolazione e la Chiesa di San Rocco sono due mete molto ambite.
Sono molto curiose le ipotesi sulle origini del nome. Gli esperti ne hanno formulate ben quattro e una è davvero sorprendente. In effetti, la denominazione del borgo fa sorgere qualche domanda. È particolare e sembra rimandare a qualcosa di specifico. Risalire al passato non è semplice, ma grazie all’enorme lavoro di ricerca sono emersi utili dettagli.

Ecco di quali versioni si sta parlando:
- Secondo la prima ipotesi, il nome deriverebbe dal primo comandante di Goti che esercitò il potere sul territorio
- Il nome potrebbe avere origini latine e derivare da ‘collis arduus’ che è traducibile con l’espressione ‘collina impervia’. Questa versione è la meno accreditata per il momento
- Il nome potrebbe derivare dall’elevato numero di gatti selvatici presenti sul territorio che vengono identificati anche con il nome di gattopardi. In effetti, sullo stemma del comune c’è proprio un grosso felino posizionato accanto a un corso d’acqua
- Lo storico don Giuseppe Capone, invece, è convinto che il nome abbia avuto origine dal termine ‘pardes’, traducibile con ‘parco’, ‘giardino’ o ‘Paradiso’
Quella dei gatti selvatici è sicuramente la più divertente, curiosa e poetica. Il collegamento tra il borgo e questi animali così fieri rende il posto ancora più suggestivo.