Al Sud in tanti hanno la tendenza a cenare dopo le 21, in realtà si tratta di una scelta non così corretta, forse è il momento di cambiare. Ecco perché.
Ognuno di noi ha spesso abitudini consolidate che cerca di portare avanti, a volte a causa di impegni, lavorativi e personali, a cui non è possibile soprassedere, in altri perché non si amano i cambiamenti. Questo vale anche per un momento che tanti considerano quasi sacro, quello in cui ceniamo, amato perché si può consumare spesso il pasto senza troppi assilli, ma anche perché ci si può rilassare e confrontare con il resto della famiglia.
A volte però anche in questo possono esserci modi di agire differenti a seconda delle scelte fatte dai parenti e non solo. In tanti al Sud, infatti, raramente si mettono a tavola prima delle abitudini, sia in estate, quando le giornate sono più lunghe, sia in inverno, pensare di farlo in anticipo è improponibile per molti. In realtà, non si tratta di una scelta che è così corretta, ci possono essere delle conseguenze che non dovremmo mai sottovalutare.
Salvo casi eccezionali, è raro trovare qualcuno che non abbia orari consolidati per i pasti. Questi spesso sono condizionati da una serie di abitudini piuttosto rigide legate agli impegni di ognuno, anche se è soprattutto che troviamo persone che tendono a consumare i cibi piuttosto tardi. Non è detto però che quello che si fa sia sempre positivo, è bene saperlo.
Se noi ceniamo sempre o quasi dopo le 21 stiamo infatti facendo qualcosa che non è salutare per il nostro organismo, nonostante a molti possa sembrare impossibile crederlo. A metterlo in evidenza è stato uno studio, da cui è emerso come questo modo di agire possa avere conseguenze negative per il peso e per il metabolismo.
Le persone che hanno partecipato all’esperimento e che tendevano a mangiare tardi, infatti, avevano un metabolismo meno efficiente nel bruciare calorie, oltre a svegliarsi perché avevano maggiore fame, pur non essendo andati a letto digiuni. Impossibile poi non notare un aumento del tessuto adiposo, con il rischio concreto che questo a lungo potesse portare all’obesità.
La ricerca ha preso in esame prevalentemente persone in sovrappeso o obese, ma gli organizzatori della ricerca sono convinti che i risultati sarebbero stati simili se a partecipare all’indagine fossero stati uomini e donne che avevano un peso nella norma. Si pensa quindi che il grasso addominale possa diventare maggiore nelle persone che sono già predisposte se finiscono per mangiare tardi con cadenza regolare.
Non si devono però sottovalutare altri effetti negativi altrettanto importanti che possono esserci in chi porta avanti questo tipo di abitudine. Non ci sono dubbi, infatti, sulle difficoltà che possono esserci ad addormentarsi (la digestione è rallentata) e sul controllo della glicemia in chi si mette a tavola a sera ormai conclusa. Chi non lo avrebbe ancora fatto dovrebbe quindi modificare radicalmente il proprio modo di agire al più presto.
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