Quando bevi il caffè controlla l’orologio: a quest’ora può ucciderti

L’orario in cui bevi il caffè è più determinante di quanto pensi. Se lo prendi al momento sbagliato può anche ucciderti.

Un tempo bere il caffè era considerato un lusso alla portata di pochi visto il costo che aveva. Oggi invece è un’abitudine così diffusa che è difficile trovare qualcuno a cui non piace. Da un lato si tratta di un modo per darsi la carica quando si è stanchi dall’altro si sviluppa una leggera assuefazione. Per alcuni rinunciare alla sua tazzina di espresso è una vera tortura.

Tazzina di caffè rovesciata con chicchi che escono
Quando bevi il caffè controlla l’orologio: a quest’ora può ucciderti – (montesangiovanniuno.it)

Di base il caffè è una delle bevande più popolari a colazione appena svegli, ma spesso se ne bevono vari nell’arco della giornata. Berne un paio in più di dà grossi problemi, anzi può portare più di un beneficio. La concentrazione prima di tutto, ma nel caffè troviamo anche sostanze antiossidanti e antinfiammatorie in grado di prevenire l’insorgenza di alcune malattie.

Pare però che l’orario in cui si decide di bere il caffè possa essere determinante sugli effetti che questa bevanda può avere sulla salute. Uno studio condotto negli USA in particolare ha voluto analizzare circa 40.000 adulti, dividendoli in tre gruppi in base alle abitudini legate al caffè. Un gruppo lo beveva al mattino, uno al pomeriggio e l’ultimo non ne consumava affatto.

L’orario ottimale in cui bere il caffè

Secondo quanto emerso dalla ricerca questa bevanda diventa pericolosa se consumata dopo mezzogiorno. Non importa se nel primo pomeriggio o alla sera, perché dopo questo orario il caffè porta a un aumento della pressione sanguigna e favorisce le infiammazioni. Entrambi fattori di rischio che espongono alla possibilità di sviluppare malattie cardiovascolari.

Tazzina di caffè accanto a una sveglia
L’orario ottimale in cui bere il caffè – (montesangiovanniuno.it)

Per quanto riguarda invece i partecipanti che preferivano bere il caffè al mattino i dati emersi sono incoraggianti. Rispetto anche a chi non consumava questa bevanda presentavano il 31% in meno di rischio di morte per problemi cardiovascolari. Vale sia per chi si limita a un consumo limitato che per chi ne beve più di tre tazzine al giorno, a patto che siano entro le dodici.

La ragione pare che sia legata all’influenza che il caffè può avere a livello dei cicli del sonno e della produzione di melatonina. Berlo troppo tardi infatti rischia di avere interferenze sulla produzione della melatonina, l’ormone del sonno che regola il ritmo sonno-veglia. Se questo equilibrio viene turbato il corpo va in stress e aumenta il rischio di infarto, diabete e ictus.

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