L’ufficio economico dell’Associazione interregionale produttori olivicoli ha divulgato l’analisi statistica sul prezzo dell’olio nei prossimi mesi.
Chi fa la spesa ogni settimana lo ha capito da tempo: l’olio extravergine di oliva è diventato quasi un bene di lusso. Non è più quel prodotto che si metteva nel carrello quasi distrattamente, comprando due bottiglie per stare tranquilli. Oggi si guarda l’etichetta con attenzione – non tanto per la provenienza o la qualità, ma per il prezzo, che ormai sfiora e a volte supera i 10€ al litro.

Un cambiamento che ha colto molti di sorpresa, e che continua a far discutere. In molti si chiedono: è solo speculazione? C’entra davvero il cambiamento climatico? O dietro c’è qualcosa di più strutturale?
Abbiamo dato un’occhiata all’ultima analisi dell’AIPO (Associazione interregionale produttori olivicoli) per capirci qualcosa di più. E quello che emerge è un quadro che riguarda da vicino anche noi consumatori: dietro quel prezzo che continua a salire, non c’è solo marketing, ma una serie di fattori reali – agricoli, economici, climatici – che hanno cambiato il volto dell’olio extravergine come lo conoscevamo.
Quanto pagheremo l’olio extravergine d’oliva nei prossimi mesi
Negli ultimi due anni, l’olio ha risentito di raccolti scarsi, siccità prolungate, aumenti nei costi di produzione e una forte domanda internazionale. A questi si sono aggiunti gli effetti dell’inflazione e delle tensioni globali. Tutti elementi, questi, che hanno portato l’olio extravergine a toccare prezzi mai visti prima.

Tuttavia, secondo gli ultimi dati, il prezzo medio resterà stabile nei prossimi mesi, ma sempre su livelli alti. Tradotto: non aumenterà di molto, ma nemmeno tornerà quello di una volta. E c’è un motivo ben preciso dietro questa tenuta, che ha a che fare con il clima, la produzione agricola, i costi di filiera e – sì – anche un po’ di geopolitica.
L’analisi dell’AIPO, basata sui prezzi degli ultimi 15 mesi (da gennaio 2024 a marzo 2025), ha calcolato una media generale di 9,42€ al chilo. Una cifra che fa da riferimento per chi vende, per chi compra e anche per chi consuma.
Ma non si sono fermati lì. Per capire quanto il prezzo potrebbe oscillare, gli esperti hanno calcolato anche un intervallo di fiducia statistico al 95%: significa che, salvo imprevisti, il prezzo reale dovrebbe restare tra i 9,37 e i 9,54€ al chilo nei prossimi mesi, quelli in cui avremo una risposta concreta.
Insomma, chi sperava in un calo drastico rimarrà deluso, e i più negativi potranno tirare un sospiro di sollievo: i prezzi resteranno alti, certo, ma per il momento non sono previsti nuovi rincari significativi. L’unica vera certezza è che l’olio extravergine non tornerà ai livelli pre-crisi, almeno nel breve periodo.