Permessi e congedo legge 104 raddoppiati, ma solo in questi casi: controlla

Se si assiste a due disabili è possibile ottenere il doppio dei permessi al lavoro previsti con legge 104? Sì, ma non sempre.

Chi si prende cura di un familiare con disabilità grave sa quanto sia impegnativo gestire tutto: lavoro, vita privata e assistenza. I permessi retribuiti e il congedo straordinario previsti dalla Legge 104 sono un aiuto indispensabile, ma spesso non bastano.

mano che indica supporto familiare e scritta legge 104
Permessi e congedo legge 104 raddoppiati, ma solo in questi casi: controlla – montesangiovanniuno.it

Cosa succede, però, quando i familiari da assistere sono più di uno? Fino a oggi, la normativa imponeva limiti ben precisi, ma una recente ordinanza del Tribunale di Treviso potrebbe cambiare le carte in tavola.

In alcuni casi specifici, infatti, permessi e congedo straordinario possono essere raddoppiati, garantendo un supporto maggiore a chi si trova a dover assistere più persone con disabilità grave. Ma chi può beneficiarne e quali sono le condizioni? Vediamo cosa prevede la legge e come si stanno muovendo i tribunali.

Quando si possono raddoppiare i permessi e il congedo straordinario?

Secondo l’art. 33 della Legge 104, un lavoratore ha diritto a permessi retribuiti per assistere un familiare con disabilità grave. Tuttavia, se i familiari da accudire sono due, il discorso si complica: la normativa non consente un raddoppio automatico dei giorni di permesso, ma prevede la possibilità di cumularli in determinate condizioni:

Logo disabilità e mani che lo proteggono
Quando si possono raddoppiare i permessi e il congedo straordinario? – montesangiovanniuno.it
  1. Nessun altro familiare deve poter fornire assistenza.
  2. Il lavoratore deve essere parente o affine entro il primo grado (oppure entro il secondo, se i familiari più prossimi sono impossibilitati).
  3. L’assistenza deve avvenire in momenti diversi: se il lavoratore riesce a occuparsi di entrambi contemporaneamente, il raddoppio non è concesso.

Anche l’INPS ha confermato che un lavoratore disabile che assiste un familiare con disabilità grave può ottenere un’estensione dei permessi, purché la sua presenza sia indispensabile.

Sul fronte del congedo straordinario, la situazione è più complessa. La legge stabilisce un massimo di due anni di congedo retribuito per ogni lavoratore, indipendentemente dal numero di familiari assistiti. Tuttavia, l’ordinanza del Tribunale di Treviso ha segnato un punto di svolta, aprendo la porta a nuove possibilità.

Una lavoratrice, che aveva già usufruito del congedo per assistere la madre, ha ottenuto il diritto a un nuovo periodo per il padre. Una decisione che potrebbe spingere il legislatore a rivedere le attuali restrizioni visto e considerato che ogni caso è a sé e spesso, le leggi non possono decidere il decorso naturale degli eventi.

Insomma, chiunque assista più familiari con disabilità grave potrebbe avere diritto a più giorni di permesso e a un nuovo congedo straordinario se le condizioni imposte dalla legge sono limitanti. Una possibilità, questa, che vale la pena approfondire, perché potrebbe fare la differenza nella vita di molte persone.

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