Credi di poter usufruire della pensione anticipata nel corso del 2025? Controlla subito se hai queste prerogative entro il 28 febbraio
La legge di bilancio del 2025 ha prorogato e confermato per l’anno corrente alcuni trattamenti pensionistici, in particolare quelli relativi al pensionamento anticipato. Non è stata prevista una vera e propria riforma, ma sono comunque numerosissime le novità che devi assolutamente conoscere.
Alcuni esempi di queste nuove normative sono sicuramente la proroga di quota 103, l’opzione donna e l’Ape sociale. Per poter andare in pensione nel 2025 è necessario portare a termine i seguenti adempimenti: presentare la domanda di certificazione del diritto e arrivare a presentare la domanda di pensione.
Di norma, si tratta di documenti da depositare in contemporanea, ma nel caso delle pensioni anticipate devi conoscere i nuovi requisiti necessari e gli adempimenti che non puoi più prorogare in quanto la loro scadenza è fissata per il 28 febbraio.
La regolamentazione delle pensioni anticipate cambiano in base alle categorie e al settore in cui si lavora: in moltissimi casi esistono infatti normative specifiche che divergono da quelle generali.
Pensione anticipata: non dimenticare questa scadenza
Mediante la cosiddetta “quota 103” è possibile andare in pensione a 62 anni di età con 41 anni di versamenti. Non esistono limitazioni di sorta a questa particolare misura, in quanto include sia il settore privato, dai lavoratori dipendenti a quelli autonomi, sia a quello pubblico, uomini e donne compresi.
L’Ape sociale, invece, è specificamente rivolta a categorie e a settori predeterminati. Per poterne usufruire è necessario avere almeno 63 anni e 5 mesi di età e aver maturato minimo 30 anni di contributi, se si è disoccupati senza Naspi, invalidi al 74% o caregiver conviventi da almeno 6 mesi con un parente affetto da disabilità.
Per coloro che rientrano nella categoria dei “lavori gravosi” è necessario maturare 36 anni di contributi. Ma ci sono degli adempimenti che riguardano tutti e che devono essere assolutamente compiuti entro il 28 febbraio, ecco quali sono.
Per i lavoratori del settore scolastico è necessario fare una distinzione, in quanto nell’ambito dell’istruzione, le regole dei trattamenti pensionistici sono differenti poiché prendono di riferimento non l’anno solare ma l’anno scolastico. È all’avvio di quest’ultimo che i lavoratori di tale comparto vanno in pensione e non quando maturano i relativi requisiti.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha da poco annunciato l’imminente riapertura dei termini per presentare le richieste di cessazione dal servizio che vanno presentate entro il prossimo 28 febbraio. Per poter depositare correttamente la domanda di cessazione sarà necessario utilizzare il portale “Polis – istanze online”.