Pasqua si avvicina e l’agnello ti mette in crisi? Con la ricetta ciociara diventa tenero e gustoso (senza quel sapore forte)

Ogni anno la preparazione dell’agnello può diventare una sfida, ma non se si conoscono i trucchi di preparazione: così vai a colpo sicuro.

Pasqua è dietro l’angolo e, diciamoci la verità, il cruccio più grande non è tanto organizzare la tavolata o la caccia alle uova per i bambini, quanto piuttosto quello di mettersi ai fornelli.

Coniglio alla cacciatora nel piatto
Pasqua si avvicina e l’agnello ti mette in crisi? Con la ricetta ciociara diventa tenero e gustoso (senza quel sapore forte) – montesangiovanniuno.it

Tra le mille ricette che affollano le tradizioni italiane, l’agnello resta sempre protagonista assoluto del pranzo pasquale, specialmente qui in Ciociaria. Peccato che non sia così semplice: se cucinato male, lascia in bocca quel fastidioso sapore forte, selvatico, che in tavola nessuno gradisce davvero.

Ma non serve entrare in crisi, perché proprio la tradizione ciociara ha una soluzione che risolve ogni dubbio: l’abbacchio alla cacciatora. Una ricetta tanto semplice quanto buona, capace di farci cucinare un piatto tenerissimo e gustoso, finalmente senza quel sapore troppo intenso e con delle tempistiche di preparazione tutto sommato contenute.

Abbacchio alla cacciatora: morbido e delicato come da tradizione

Nel tempo l’abbacchio è diventato il protagonista delle tavole pasquali di tutta la Ciociaria (e l’Italia), preparato in modi semplici ma gustosi, come appunto la famosa ricetta ‘alla cacciatora’, anche se non sempre viene come vorremmo. Per questo motivo vediamo come preparare l’abbacchio alla cacciatora; lo stesso che farà tirare un sospiro di sollievo anche a chi con l’agnello non ha proprio un bel rapporto.

Costine di agnello adagiate su un tagliere con spezie a fianco
Abbacchio alla cacciatora: morbido e delicato come da tradizione – montesangiovanniuno.it

Ingredienti (per circa 4 persone)

  • 1 kg abbondante di abbacchio (agnello giovane) già tagliato a pezzi
  • mezzo bicchiere di aceto di vino bianco (il trucco segreto per togliere il sapore forte)
  • olio extravergine d’oliva q.b.
  • 2 o 3 spicchi d’aglio (dipende dai gusti)
  • 2 rametti di rosmarino
  • qualche foglia di salvia
  • 1 foglia di alloro
  • brodo di carne (anche dado se proprio non avete tempo)
  • sale e pepe q.b.

Preparazione

  1. Per prima cosa prendete una padella bella larga, mettete un filo abbondante d’olio e fate scaldare bene. Aggiungete l’agnello e fatelo rosolare da tutte le parti, deve venire ben dorato.
  2. Quando la carne è bella colorita, versate l’aceto di vino bianco e lasciatelo sfumare: questo è il passaggio che vi salva la Pasqua (perché elimina proprio quel sapore selvatico che a tanti non piace).
  3. Aggiungete poi l’aglio schiacciato, rosmarino, salvia e la foglia di alloro, salate e pepate a piacere.
  4. Ora aggiungete due mestoli di brodo caldo, abbassate il fuoco, mettete il coperchio e lasciate cuocere lentamente per almeno un’oretta, controllando che non si secchi. Se succede, altro brodo e tutto torna normale.

Quando l’agnello è morbido che quasi si sfalda (si capisce anche dall’odore sparso per tutta la cucina), è pronto. Un consiglio: servitelo caldo e non siate timidi con la scarpetta nel sughetto, che quella è sempre gradita.

Un altro trucco, facile e veloce, è quello di lasciare l’agnello marinare qualche ora (o anche tutta la notte, se avete tempo) in acqua e limone oppure vino bianco e foglie d’alloro. Questa marinatura tira via quasi del tutto il gusto forte e selvatico.

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