Naspi, grande novità: ora puoi richiederla in un’unica soluzione senza i vincoli di prima

La Naspi ha recentemente cambiato le regole per la riscossione dell’intera somma in un’unica soluzione: ora più persone potranno richiederla.

Da anni, la Naspi rappresenta un supporto economico fondamentale per chi perde il lavoro involontariamente, sia per licenziamento che per dimissioni per giusta causa.

Rana che porta un sacco di soldi e scritta naspi 2025
Naspi, grande novità: ora puoi richiederla in un’unica soluzione senza i vincoli di prima – montesangiovanniuno.it

Come tutte le misure economiche, anche l’indennità di disoccupazione prevede requisiti specifici, che variano in base alle condizioni dell’ex lavoratore e agli anni di contributi versati. Tuttavia, per chi si approccia per la prima volta a questa prestazione, avrà sentito dire che c’è la possibilità di ricevere l’intera somma. Questa non è altro che la stima totale di ciò che normalmente verrebbe distribuita mensilmente, in un’unica soluzione.

L’unico vincolo? Avviare un’attività (con i fondi destinati a questo scopo) e mantenerla attiva per almeno 2 anni, o comunque per la durata in cui si sarebbe ricevuta la Naspi. Durante questo periodo, non è possibile lavorare come dipendente, pena la restituzione dell’intero importo all’INPS. Insomma, condizioni complesse.

Tuttavia, l’ultima sentenza segna una svolta significativa, aumentando il numero di beneficiari che potranno richiedere la Naspi anticipata senza i rischi del passato.

Chi può richiedere la Naspi anticipata nel 2025 e quali sono le nuove condizioni

Il cambiamento introdotto dalla Corte Costituzionale riguarda un aspetto fondamentale per chi ha ricevuto la Naspi anticipata: l’obbligo di restituirla interamente in caso di cessazione dell’attività.

mazzetta di euro
Chi può richiedere la Naspi anticipata nel 2025 e quali sono le nuove condizioni – montesangiovanniuno.it

In passato, se un beneficiario avesse interrotto l’attività imprenditoriale per motivi non legati alla forza maggiore, sarebbe stato costretto a restituire l’intero importo della Naspi. Il tutto, anche se il motivo era al di fuori della sua volontà. Questo rigido vincolo aveva spinto molti a rinunciare alla possibilità di ricevere l’anticipo. In molti, temevano di trovarsi in difficoltà nel caso in cui l’attività dovesse fallire o incontrare imprevisti.

Con la nuova sentenza, però, il quadro cambia radicalmente. La Corte ha infatti stabilito che la restituzione dell’indennità non debba essere automatica, ma debba tenere conto delle reali circostanze che hanno portato alla chiusura dell’attività. Se la cessazione è stata causata da eventi imprevedibili e indipendenti dalla volontà dell’imprenditore, come disastri naturali o crisi sanitarie, la restituzione della Naspi sarà ridotta e non più totale.

Questo ha sicuramente ampliato la platea di beneficiari che ora si sentiranno più sicuri nell’approfittare della Naspi anticipata, senza il timore di dover restituire l’intero importo in caso di imprevisti.

In sostanza, questa modifica rende più equo il sistema e, conseguentemente, alleggerisce una paura non di poco conto, ossia che l’attività potrebbe fallire. Ad oggi la legge riconosce che non tutte le difficoltà sono prevedibili.

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