La donna entra in pronto soccorso per un malore, ma i lividi non convincono i medici: l’indagine sulle cause.
Più di dieci giorni fa, una donna di 84 anni è stata portata d’urgenza all’ospedale Spaziani di Frosinone a causa di un malore improvviso, verificatosi due giorni prima del suo decesso. Tuttavia, la versione fornita dalla famiglia non ha convinto i medici, soprattutto per i segni sospetti sul corpo della donna.
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Il principale motivo di preoccupazione sono stati i lividi riscontrati dal personale sanitario, segni che suggeriscono un possibile trauma fisico, e quindi una violenza. Di fronte a questi dubbi, è stata disposta un’autopsia lo scorso 17 febbraio, al fine di chiarire le vere cause del decesso e verificare un eventuale collegamento con i lividi.
Nel frattempo, è stato aperto un fascicolo d’inchiesta, con i familiari conviventi della donna come principali sospettati. Accanto ai lividi, sono state riscontrate anche delle abrasioni, un altro indizio che ha suscitato interrogativi.
Anziana morta a Frosinone: come procedono le indagini e chi sono gli indagati
Le abrasioni, tipiche di lesioni che si verificano quando la pelle viene graffiata o sfregata contro superfici dure come asfalto o sabbia. Quest’ultime potrebbero essere legate a una caduta accidentale o, al contrario, a ripercussioni violente che potrebbero aver causato il malore.
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In effetti, il corpo umano può reagire a un trauma da caduta con un abbassamento improvviso della pressione sanguigna (ipotensione), che può provocare vertigini, stordimento o addirittura svenimenti. L’autopsia, inoltre, potrà rivelare eventuali lesioni interne o patologie cardiache, come attacchi di cuore, che potrebbero aver concorso al malore. Resta da chiarire se la caduta abbia effettivamente scatenato il malore e se ci sia una connessione tra gli altri segni riscontrati sul corpo e il decesso.
Nel frattempo, le indagini proseguono. Oltre all’autopsia, il medico legale, il dottor Fabio De Giorgio, ha richiesto il prelevamento di liquidi biologici e una TAC total body. Il primo consiste nell’estrazione di campioni di sangue, urine o altri liquidi, da analizzare per rilevare eventuali tossine o sostanze che potrebbero aver avuto un ruolo nella morte della donna. La TAC, invece, è un esame che fornisce immagini dettagliate di tutto il corpo. Questo esame permette di individuare danni interni, fratture o altre anomalie che potrebbero non essere visibili dall’esterno.
Le indagini sono ancora in corso, con una delle figlie della vittima sotto inchiesta. La speranza è quella di avere presto risposte definitive per fare chiarezza su quanto accaduto. In questi giorni potrebbero arrivare aggiornamenti, ma per Per i risultati dell’esame autoptico bisognerà attendere circa 3 mesi.