La NATO ha annunciato l’avvio di un progetto a suo modo storico, riguardante nientemeno che le modalità con le quali ci si connetterà al web
Per le persone comuni connettersi ad Internet per muoversi nel web, visitare i social o guardare video, è un’operazione pressoché immediata e della quale oggi ci si cura ben poco. Ma sono in pochi a sapere come, la stragrande maggioranza dei dati internet, si ‘muova’ fisicamente da una parte all’altra del mondo. Ebbene ciò avviene mediante lunghissimi cavi sottomarini, ovvero speciali fili di fibra ottica non particolarmente spessi, che trasportano a grandissima velocità enormi quantità di dati da un continente all’altro.
Il futuro però potrebbe riservare sorprese rivoluzionarie in tal senso, per far fronte ad un crescente problema di vulnerabilità degli stessi. Ed è stata nientemeno che la NATO ad annunciare un innovativo progetto che potrebbe, nell’arco di pochi anni, portare ad un cambiamento radicale. Ecco di che cosa si tratta.
Dati Internet, come ‘viaggeranno’ in futuro: l’importante annuncio della NATO
Il progetto in questione è stato chiamato HEIST (Hybrid Space/Submarine Architecture Ensuring Infosec of Telecommunications) e vuole andare a trovare una soluzione al problema crescente dei cavi danneggiati nelle profondità marine. Basti pensare che annualmente se ne contano tra i 100 ed i 150 danneggiati in maniere differenti, ad esempio a causa di attrezzature da pesca o di ancore ma anche in seguito a possibili sabotaggi con veri e propri tagli di cavi come quelli avvenuti nella seconda metà del 2024 nel Mar Baltico.
Danni che possono comportare il blocco nella trasmissione di dati di primaria importanza e l’impossibilità di accedere, ad Internet. La NATO sta dunque lavorando ad alternative che possano essere considerate sicure e che possano rappresentare una risposta concreta per andare ad affrontare tali minacce. L’obiettivo è quello di creare, combinando cavi sottomarini e satelliti, un innovativo sistema ibrido, dando forma ad una tecnologia che consenta anche alle regioni dipendenti da un limitato numero di cavi, come ad esempio l’Islanda, di non rimanere completamente isolate.
HEIST andrebbe inoltre a differenziarsi da Starlink di SpaceX, opzione per internet satellitare di proprietà di una sola entità privata, in quanto rappresenterebbe una soluzione indipendente. A svilupparla sarà infatti un team internazionale comprendente, tra gli altri, partner privati e governativi ma anche diverse università tra le quali ETG Zurigo e Cornell. Il tutto mediante l’assemblaggio di tecnologie esistenti e guardando anche ai benefici ambientali, grazie ad un ridotto impatto sulla Terra. I tempi? Nel 2025 potrebbero essere avviati i primi test mentre entro due anni potrebbe essere pronto il prototipo.