Fare la spesa è un’attività quotidiana e necessaria: nei supermercati Lidl potremmo presto intrattenerci con una sorprendente novità.
Negli ultimi decenni i supermercati e più in particolare i centri commerciali sono passati dall’essere semplici spazi per lo shopping a veri e propri punti di aggregazione sociale. Se prima era impossibile pensare di passare un’intera domenica al supermercato, oggi non è più così.
Ciò è dipeso da vari fattori, ad esempio dall’aumento della superficie destinata ai centri commerciali (+ 4% – 5% annuo), dall’introduzione di spazi appositamente dedicati all’intrattenimento e dalla digitalizzazione dei servizi tramite il wi-fi gratuito.
Tutti questi elementi hanno reso questi spazi dei punti di incontro, dove svolgere sia alcune delle attività quotidiane considerate necessarie, ad esempio fare la spesa, ma anche intrattenersi con gli amici o fare nuove conoscenze.
Proprio seguendo questa tendenza Lidl vuole aprire il primo locale all’interno di un suo punto vendita in Irlanda del Nord. In particolare stiamo parlando del Lidl di Dundonald, vicino a Belfast, la cui idea è quella di aggiungere un pub alle corsie del supermercato.
Dopo una lunga serie di vicissitudini, sembra dunque che questo progetto verrà presto realizzato. Nei mesi scorsi, infatti, un commerciante locale, Philip Russell, aveva fatto ricorso rispetto al piano di Lidl, probabilmente per il timore che l’apertura della nuova tap room potesse influire negativamente sui suoi affari.
Tale ricorso, però, è stato respinto dal giudice Colton, che invece ha ritenuto valido il progetto di Lidl, in termini di rinnovamento dell’area. Per questo il piano di Lidl sembra essersi avviato sulla buona strada. Si tratterà di un investimento di oltre 400mila sterline per dar vita a uno spazio ove comprare e degustare birra, sidro, liquori e altre bevande.
Tutto ciò ci mette davanti ad almeno 2 quesiti: quanto successo potrà avere il nuovo pub e, in base a questo, è previsto che il progetto si espanda anche ad altri punti vendita? Ma un’altra domanda da porci potrebbe essere questa: come mai quelli che Marc Augé definisce “non-luoghi” (ad esempio i centri commerciali) stanno diventando sempre di più punti di aggregazione sociale?
A suo avviso favoriscono le interazioni fugaci e anonime, più legate al consumo che alla costruzione di relazioni significative. Inoltre le persone vi passano rapidamente, senza radicamento o senso di appartenenza. Proprio per questo stanno prendendo piede in una società frettolosa e frenetica e in cui la soglia di attenzione e di impegno si è anche drasticamente ridotta.
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