All’alba dell’insediamento di Donald Trump, l’Europa è pronta ad affrontare le possibili conseguenze del nuovo periodo.
Dopo quattro anni di assenza dalla Casa Bianca e dalla scena politica internazionale, Donald J. Trump è recentemente tornato a ricoprire il ruolo di 47° Presidente degli Stati Uniti d’America. In occasione dell’Inauguration Day del 20 gennaio scorso, Trump ha avuto modo di giurare all’interno del Campidoglio dando ufficialmente inizio al suo secondo mandato.
Presenti all’evento diversi leader mondiali, tra cui la Presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, unica leader europea invitata. Come precedentemente anticipato ai microfoni della CNN, il Tycoon ha inaugurato il suo secondo ingresso alla Casa Bianca con una serie di storici decreti esecutivi.
Tra questi, spiccano senza dubbio l’espulsione di immigrati illegali, l’emergenza energetica nazionale, la spinta sul gas e sul petrolio e i dazi sulle merci estere. Si tratta di uno scenario in trasformazione, in grado di modificare notevolmente i futuri rapporti tra l’America di Trump e il continente europeo.
Il terremoto geopolitico, economico e sociale potrebbe essere sempre più vicino per il vecchio continente. Seduto sulla poltrona del suo secondo mandato, Donald Trump è pronto a mantenere la sua parola in merito ai dazi sui prodotti esteri. Questa azione potrebbe innescare un effetto domino di proporzioni devastanti, soprattutto per l’economia europea. Abbassando ulteriormente i prezzi, infatti, il mercato cinese potrebbe riversare la massa di merci sul resto del mondo, in primis sull’Europa. In uno scenario di attuale crisi economica europea, l’inesorabile riduzione dell’export verso gli USA potrebbe rivelarsi fatale per il continente.
L’inondazione dei prodotti cinesi a basso costo, i quali potrebbero riversarsi sul mercato europeo prima del previsto, contribuirà a mettere in ginocchio le piccole e medie imprese locali, aggravando una crisi economica già in atto. Il Presidente USA ha più volte ribadito, inoltre, la necessità di considerare l’invio di nuove sanzioni contro Mosca nel caso in cui la Russia non sia propensa ad aprire i negoziati con l’Ucraina.
Dall’Europa, invece, la voce di Ursula Von der Leyen ribadisce la priorità sul discutere di interessi comuni e sulla necessità di negoziare per trovare terreni di confronto. Per il Parlamento Europeo l’insediamento di Donald Trump costituisce un momento spartiacque e decisivo per testare i valori e la forza dei principi europei e della sua economia. Le prossime settimane si riveleranno essere decisive nello svolgimento di quanto preannunciato dal nuovo presidente.
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