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Cultura

La Ciociaria possiede un autentico tesoro dal valore inestimabile: alla scoperta della “Città dei Ciclopi”

Tra i tanti motivi per visitare la Ciociaria in viaggio c’è anche la presenza di un’opera architettonica maestosa la cui origine è ricca di mistero e fascino: la città dei ciclopi.

La storia della Ciociaria giunta sino a noi è legata a doppio filo a quella dell’Antica Roma, e non solo per una questione di vicinanza geografica, ma anche perché le prime testimonianze storiche dei centri urbani che oggi la compongono risalgono proprio alle opere storiografiche prodotte durante il periodo di dominazione della civiltà più influente a livello politico e storico della nostra terra.

La Ciociaria possiede un autentico tesoro dal valore inestimabile: alla scoperta della “Città dei Ciclopi” – Instagram @alatrii – montesangiovanniuno.it

Tutto ciò che viene prima delle testimonianze scritte rimane spesso misterioso e oggetto di teorizzazioni, legate per lo più al ritrovamento di monumenti e opere architettoniche che testimoniano l’esistenza di civiltà precedenti. La datazione archeologica ci consente di stabilire un’ubicazione temporale di massima, ma poco o altro ci dice su quelli che erano usi, costumi, storia e avanzamento tecnologico raggiunto dalle popolazioni che abitavano quei luoghi.

Un esempio lampante di questa carenza di informazioni è rappresentato dalle cinte murarie che circondano la città di Alatri, definita per via della monumentale possanza di queste “Città dei Ciclopi”. Si tratta di un centro abitativo dalla grande rilevanza storica, poiché le mura megalitiche le lo proteggono e delimitano sono un raro esempio di architettura megalitica, il secondo più grande d’Europa dopo La Porta dei Leoni di Micene, a Creta.

Alla scoperta della “Città dei Giganti”, la perla della Ciociaria

Alte più di tre metri e costruite con il medesimo materiale che compone le rocce della zona circostante, le mura ciclopiche di Alatri – la cui costruzione è stata ubicata storicamente nel Calcolitico (2.500 anni a.C.) delimitano un perimetro di quasi due chilometri all’interno delle quali sorge la “Civita”, ovvero la città antica la cui costruzione s’ipotizza possa essere risalente al VI o VII secolo a.C., in un’epoca precedente allo sviluppo e all’espansione del regno di Roma.

Alla scoperta della “Città dei Giganti”, la perla della Ciociaria – instagram @alatrii – montesangiovanniuno.it

Fonti storiografiche ci dicono che la popolazione originaria di questa città erano gli Ernici (anche se la datazione delle mura fa supporre che possano esserci state altre popolazioni prima di questa), la cui capitale era Anagni. La loro dominazione si concluse quando entrarono in scontro diretto con l’Antica Roma, che conquistò tutti i territori nel 362 a.C., la successiva ribellione degli Ernici del 306 non vide coinvolta Alatri, rimasta fedele a Roma.

All’interno delle mura le tracce dell’architettura precedente a quella dell’acropoli romana adesso presente sono state quasi del tutto cancellate, tuttavia nel 2008 è stato ritrovato un graffito raffigurante un templio che originariamente sorgeva nella parte più alta della collina, luogo di culto per gli abitanti che, stando alle ricostruzioni era perfettamente orientato astronomicamente.

Al suo posto oggi si trova la Basilica dedicata a San Paolo Apostolo in stile romanico. Tra le bellezze architettoniche di Alatri c’è il Protocenobio di San Sebastiano, monastero benedettino risalente al VI secolo d.C., le fontane monumentali, tra le quali spicca quella dedicata a papa Pio IX costruita nel 1863.

Ovviamente la Porta Maggiore della cinta muraria: alta 4,5 m e larga 2,68 m e dotata di un architrave monolitico di dimensioni impressionanti (il cui peso stimato è di 27 tonnellate), presenta ancora oggi tracce di fori che indicano l’utilizzo di cancelli o travi per bloccare l’accesso.

Fabio Scapellato

Sono laureato in Lingue, percorso Scienze per la comunicazione internazionale. Appassionato di giornalismo sin dal Liceo, scrivo da anni per blog, siti e testate giornalistiche e sono da diverso tempo giornalista pubblicista. Ho una passione smodata per il calcio e per gli sport in generale con preferenza per il Basket, la MotoGp, il Tennis e la Pallavolo. Amante del cinema d’autore, consumo nel tempo libero vagonate di serie tv, film, videogame e libri. Ritengo che la forma di narrazione più completa che ci sia oggi sia quella videoludica, anche se, come ogni medium giovane, deve ancora superare il preconcetto della massa.

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