Nel nostro paese parlare di lupi suscita ancora molti dubbi e preoccupazione, ma in realtà possono essere un grande risorsa.
Chi è appassionato di fauna selvatica, ma anche un comune cittadino, non può non provare un certo fascino per la figura del lupo. Ma se vederlo in fotografia o nei documentari suscita interesse, quando è a pochi passi da casa la questione è diversa. In particolare per gli allevatori la sua presenza è vista come una minaccia per il bestiame e un possibile rischio economico.

Di recente per di più l’Unione Europea ha rimosso questo animale dalla lista delle specie rigorosamente protette. Negli ultimi quarant’anni del resto anche in Italia gli esemplari sono passati dal centinaio a più di tremila grazie alle forme di tutela adottate. Alcune di queste però ora non valgono più, il che significa non è una buona notizia per i lupi delle nostre zone.
La visione del lupo come animale pericoloso per l’allevamento sta portando sempre più comuni a orientarsi verso la politica dell’abbattimento. L’uccisione infatti con il declassamento dello stato di protezione della specie tornerà consentita, ma prima c’è da farsi una domanda. Ovvero se dalla presenza del lupo derivino solo danni o se ci siano degli effetti positivi di cui tenere conto.
I benefici che derivano dalla presenza del lupo
Per farsi venire il dubbio è sufficiente considerare che se qui regna la paura, in Scozia il governo sta valutando la reintroduzione del lupo. Si tratta di un paese dove questa specie non si avvista da secoli, e che conta diverse piccole comunità dove l’allevamento è la risorsa principale. Anziché demonizzare il lupo però sembra vederlo come una risorsa per il territorio, e non è un caso.

In Scozia infatti c’è come da noi la necessitò di contenere una specie che è andata fuori controllo all’interno delle foreste. Si tratta degli ungulati, che non avendo predatori naturali a contenerne il numero ora sono una concreta minaccia per l’ambiente. Mangiano infatti i germogli delle piante appena nate, impendendo agli alberi di svilupparsi e alla foresta di ricrescere.
Meno alberi vuol dire anche una peggiore qualità dell’aria, dato che il ruolo delle foreste è produrre ossigeno e assorbire anidride carbonica. Secondo i calcoli dei ricercatori però sarebbero sufficienti 167 lupi per ripristinare un equilibrio all’interno dell’ecosistema. Considerando che anche in Italia abbiamo cervi e cinghiali fuori controllo è meglio tenere conto di questo aspetto.