Chiamato così in ricordo di un evento storico che ha coinvolto suo malgrado Papa Bonifacio VIII, il timballo omonimo è una prelibatezza tipica di Anagni e ormai di tutta la Ciociaria.
Il racconto di quanto avvenuto a Papa Bonifacio VII, pontefice che ricopriva il ruolo principale della Chiesa cattolica agli inizi del 1300, lo si trova non solo nei libri di storia, ma anche nelle lettere di personaggi che in quel periodo storico – l’epoca dei Comuni – aveva il doppio ruolo di personaggi politico e letterato. Di questo evento, utilizzando parole di forte disapprovazione, ha scritto persino il Sommo Poeta Dante Alighieri nella sua Divina Commedia.
Secondo quanto emerso nei racconti, il pontefice si trovava nei locali adiacenti alla Cattedrale di Anagni, quando venne raggiunto da Guglielmo di Nogaret e Giacomo Colonna, giunti nella cittadina a capo di un contingente di forze armate ed entrati senza bisogno di ingaggiare scontri grazie alla complicità di alcuni traditori interni. Tenuto prigioniero per qualche tempo allo scopo di fargli promettere la remissione del suo mandato e l’abdicazione in favore di un altro membro della Chiesa.
Alla fine furono i cittadini anagnini fedeli al Papa a trarlo in salvo dalla prigionia e farlo scappare fino a Roma. In ricordo di quell’evento e della liberazione di Bonifacio VIII dai suoi carcerieri venne poi ideato il timballo che prende il nome proprio dal pontefice. Una prelibatezza al ragù di carne che ancora oggi può farvi fare una gran figura.
Se volete preparare il timballo seguendo la ricetta originale anagnina, dovete innanzitutto preparare e stendere una pasta all’uovo che faccia da base e da copertura per la carne. Una volta completata questa prima fase è necessario pulire e tagliare le carni di animali da cortile (oggi viene fatto anche solamente con i fegatini di pollo), tritarle in maniera fine insieme alla pancetta e poi assemblarli insieme per creare delle polpette.
Una volta create le polpette bisogna dedicarsi al sugo, per il quale ci vuole la passata di pomodoro, pancetta, funghi e spezie varie. Lasciate cuocere per un po’ al fine di fare amalgamare tutti gli ingredienti, quindi aggiungete le polpette e lasciate cuocere finche la cottura di queste ultime non sarà quasi del tutto ultimata.
Adesso stendete una parte della pasta all’uovo fatta precedentemente su un tegame, così da creare una base su cui versare i condimenti. In questa fase si condisce a strati, mettendo una sfoglia di pasta brisé, ricoperta con del prosciutto, quindi un’altra sopra la quale verserete la pasta con il ragù. Infine ricoprite il tutto con un altro stato di pasta brisé tondeggiante e infornate.
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