Una storia d’amore e due protagonisti: l’Isola del Liri e un giovane uomo londinese. Che colpo di fulmine!
L’Isola del Liri è nota per la sua bellezza, ancor più dalla presenza della Cascata Grande che si riversa nel centro cittadino. Una peculiarità che la contraddistingue e la rende unica nel mondo. Quel mix tra natura e modernità che colpisce, contrasto tale da creare un impatto visivo notevole.

Da ogni parte del globo si corre per visitarla. Passeggiare per la via principale godendo della vista mozzafiato: da un lato realtà, dall’altra magia. Considerata tra le dieci meraviglie più belle d’Italia e il motivo è evidente. Proprio per questo qualcuno se ne è innamorato.
Un giovane viaggiatore, alla scoperta di luoghi magnifici che possano ispirare la sua esistenza. Ancora una volta, la zona ciociara non sbaglia un colpo divenendo teatro dei suoi straordinari spettacoli naturali e i forestieri, anche provenienti dall’estero, si trasformano in spettatori dallo sguardo incantato.
L’Isola del Liri, la sua beltà ammalia l’aitante Lord
Di giorno la si visita in lungo e in largo, la sera diventa suggestiva. L’Isola del Liri è il punto debole di una persona in particolare, che girovaga per le strade con quel suo stile british. Tutti lo conoscono, volto famosissimo, internazionale. Ha deciso di stabilircisi definitivamente, ormai non ne potrebbe fare a meno.

Trattasi di James Hillman, artista contemporaneo, originario di Notting Hill. Figlio d’arte – una famiglia di creativi designer – fin a bambino ama la pittura e il disegno. Inoltre l’arte di scolpire la materia, plasmarla, donarle nuova vita: “Lavoro molto cercando un equilibrio sul fil rouge che divide pittura e scultura“.
Inoltre ha aggiunto, per l’intervista a Ciociaria Oggi: “Mi piace insinuare il piacevole dubbio nello spettatore che la mia opera sia artistica od oggettuale“. Al pari di uno scambio interattivo. Da Londra con furore, ma perché ha scelto l’Isola del Liri quale meta ultima? Tutto è nato da una vacanza con la sua compagna Giulia.
E da quel momento si è perso nella bellezza: “Me ne sono innamorato. Il verde rigoglioso ricorda la campagna inglese, le montagne e le fabbriche risalenti al XIX mi hanno affascinato“. Naturalmente non può non menzionare la cascata: “Costituisce il meraviglioso legame tra il mondo bucolico e quello industriale“.
Nel contrasto paesaggistico rivede lo stesso rapporto che intercorre nel suo stile artistico. Infine, con sublime abilità poetica, definisce ciò che rappresenta per lui l’iconica Cascata Grande: “La terrificante forza della Natura che coabita con l’esigenza umana, conservando il suo simbolismo romantico“. Sintesi perfetta.