Gli italiani temono il prelievo forzoso sui conti correnti: esiste davvero la possibilità che venga attuata una simile misura?
Una misura estrema, di certo controversa e per più ragioni spaventosa per contribuenti e risparmiatori. L’idea che lo Stato possa mettere mano liberamente nei risparmi depositati nei conti bancari dai cittadini è inquietante ma non inverosimile. In passato, è già accaduto che si operasse un prelievo forzoso sui conti correnti.

Il Governo Amato, nella notte tra il 9 e il 10 luglio del 1992, fece per esempio scattare una soluzione straordinaria che prevedeva un prelievo del 6 per mille su tutti i depositi bancari. L’Italia, al tempo, doveva fronteggiare una gravissima crisi economica, caratterizzata da una massiccia svalutazione della lira e da un debito pubblico insostenibile. Quindi, per evitare il collasso finanziario, fu applicato un prelievo, senza alcun preavviso, appunto per evitare che i cittadini potessero ritirare i loro risparmi.
Quell’esperienza ha traumatizzato il Paese. Ancora oggi, c’è chi parla di una gravissima forma di prevaricazione, che colpì indistintamente tutti, senza tener conto dei redditi e delle possibili alternative. E quella controversa decisione che ha caratterizzato una delle pagine più infelici della storia economica italiana potrebbe anche essere riproposta.
L’UE pensa a un prelievo forzoso sui conti correnti dei risparmiatori dell’eurozona
C’è da dire che la misura proposta da Amato non riuscì nel suo intento. La crisi economica non fu superata. Anzi, il prelievo forzato gettò il Paese in una situazione di grave incertezza e sfiducia, tale da far contrarre tutti gli investimenti e rallentare la crescita economica. Quell’esperimento fallito dovrebbe quindi scongiurare la possibilità che lo Stato ripensi a una simile misura per risolvere i propri guai finanziari.

L’Italia, nel 2025, non è un Paese economicamente solido ma non è nemmeno in crisi. E qualora fosse necessario immettere liquidità nelle casse delle Stato, verosimilmente, si opterebbe per altre misure. Per esempio a forme di tassazione per i redditi più alti o nuove imposte.
Il pericolo arriva però da più su. Ovvero dall’UE. La Commissione Europea sta infatti valutando un piano per incentivare gli investimenti, cercando una maniera per sbloccare i risparmi depositati nei conti correnti. L’obiettivo dichiarato è quello di creare un’Unione dei risparmi e degli investimenti per favorire l’economia comunitaria, anche in vista delle possibili spese per la difesa. E qualcuno teme appunto che si possa trascendere in un prelievo forzoso diretto.
Sui social vengono a galla post allarmati che denunciano i piani dell’UE. C’è chi crede che, per recuperare fondi utili a finanziare obiettivi strategici e piani come quello della costituzione di un esercito europeo, l’Unione possa passare a un prelievo forzato… In realtà, si tratta di fake news. L’UE non pensa a misure così estrema, anche se c’è chi pensa che suscitare simili timori possa convenire. I broker e i venditori di pacchetti di investimenti stanno facendo leva su questi timori, per ora ingiustificati, per spingere i risparmiatori a sbloccare i propri fondi e a investirli.