Frosinone, le donne guadagnano meno degli uomini, e non è un caso

“In Ciociaria c’è il “gender pay gap” più alto del Lazio”: il dossier sulla qualità dell’occupazione vede ancora una differenza importante.

Certe cose sembrano appartenere a un’altra epoca, eppure sono ancora lì, immobili, come se il tempo non fosse mai passato. Il divario salariale tra uomini e donne è uno di quei problemi che si trascina da anni, senza che qualcosa cambi davvero.

Donna che lavora al pc e scrive su un quaderno
Frosinone, le donne guadagnano meno degli uomini, e non è un caso – montesangiovanniuno.it

Per lo stesso impiego, le lavoratrici continuano a guadagnare meno dei colleghi uomini, trovandosi spesso intrappolate in contratti precari e meno tutelate dal punto di vista economico. Una situazione che non riguarda solo i vertici aziendali o i ruoli dirigenziali, ma colpisce trasversalmente tutti i settori, soprattutto quelli a più alta presenza femminile.

E in Ciociaria, la situazione è ancora più allarmante. Il divario retributivo è il più alto del Lazio, un dato che fa riflettere e che la Uil ha portato alla luce in occasione della Giornata internazionale della donna.

Differenza tra stipendi tra uomo e donna: un gap fuori controllo

A conti fatti, i numeri parlano chiaro: quasi 8.000 euro in meno all’anno per le lavoratrici rispetto ai colleghi uomini. Nel 2023, le donne in provincia di Frosinone hanno guadagnato in media 15.442 euro annui, una cifra ben lontana dai 23.289 euro percepiti dagli uomini.

Donne lavoratrici attorno ad un tavolo
Differenza tra stipendi tra uomo e donna: un gap fuori controllo – montesangiovanniuno.it

Si tratta di una differenza che supera abbondantemente la media regionale del Lazio, dove la differenza si ferma a 6.614 euro. Ma la situazione non solo non migliora, sta addirittura peggiorando: negli ultimi cinque anni, il gap retributivo in Ciociaria è aumentato di 29 euro, mentre nel resto del Lazio è rimasto stabile.

Ma non è solo questione di stipendi più bassi. Il precariato e il lavoro part-time, spesso involontario, sono problemi che toccano in modo sproporzionato le lavoratrici. Nel 2023, il 31,7% delle donne in Ciociaria aveva un contratto atipico, contro il 22% degli uomini. E la situazione sta peggiorando: negli ultimi cinque anni, il tasso di precariato femminile è cresciuto di 3,7 punti percentuali, mentre per gli uomini l’aumento è stato molto più contenuto (+0,7%).

Avere un contratto stabile o precario fa una differenza enorme. Nel settore privato, una lavoratrice con un impiego atipico ha guadagnato nel 2023 10.689 euro annui, contro i 18.345 euro delle colleghe con contratti stabili. Un divario che mostra chiaramente come la precarietà, ad oggi, sia uno dei principali ostacoli all’indipendenza economica delle donne, nonché uno dei motivi determinanti di questa differenza economica.

Dati alla mano, il lavoro femminile in Ciociaria continua a essere meno retribuito, più instabile e più penalizzato rispetto a quello maschile. Un problema strutturale che non può essere definito ‘un caso’ e che richiede interventi concreti, oltre le parole. Perché se la situazione è questa, parlare di uguaglianza rimane solo una bella teoria.

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