Fisco, i tre movimenti che fanno scattare i controlli: a cosa fare attenzione

Alcuni movimenti bancari sui conti correnti, in specifici casi, potrebbero far scattare i controlli del Fisco: tutto quello che c’è da sapere.

Tra i compiti dell’Agenzia delle Entrate rientra quello di vigilare sulle operazioni effettuate dai contribuenti per accertare eventuali anomalie o violazioni della legge. In questi ultimi anni, le attività di contrasto all’evasione fiscale si sono intensificate, considerato il diffondersi di questo fenomeno.

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Fisco, i tre movimenti che fanno scattare i controlli: a cosa fare attenzione (Montesangiovanniuno.it)

Attraverso strumenti sempre più affinati, compresi la dichiarazione dei redditi che deve essere annualmente presentata dai contribuenti, dunque, il Fisco monitora le varie transazioni di denaro, tra cui rientrano alcuni movimenti bancari che potrebbero far scattare i dovuti controlli in modo da stabilire la provenienza delle somme e se si tratti di operazioni illecite. Ci sono anche delle operazioni comuni che potrebbero far scattare queste verifiche.

Fisco, quali i movimenti bancari che possono far scattare i controlli

Alcune operazioni effettuate dai correntisti potrebbero rappresentare un campanello d’allarme per il Fisco che potrebbe decidere di avviare i controlli del caso per stabilire se si tratta di transazioni illecite. L’Agenzia delle Entrate, come già anticipato, ha adottato strumenti e tecnologie sempre più affinate per contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale.

Agenzia Entrate sede
Fisco, quali i movimenti bancari che possono far scattare i controlli (Foto da Ansa) – Montesangiovanniuno.it

I movimenti di denaro, come riportano i colleghi della redazione de Il Giornale, che potrebbero far scattare dei controlli sono tre in particolare. La prima riguarda i prelievi ed i versamenti effettuati dai correntisti. Per queste operazioni non sono stabiliti dei limiti precisi dalla legge, che potrebbero essere fissati dall’istituto bancario, ma superando determinati importi (10mila euro), la banca potrebbe inviare una segnalazione all’Uif (Unità di Informazione Finanziaria) che a sua volta potrebbe far avviare i controlli del Fisco per determinare la liceità dell’operazione.

Un altro caso è relativo ai bonifici ricevuti da privati che non riguardano, dunque, soggetti direttamente collegati all’attività lavorativa del contribuente. In questo caso, l’Agenzia delle Entrate può effettuare degli accertamenti per capire se si tratta di operazioni illecite, magari denaro ricevuto per prestazioni in nero. Per quanto riguarda i bonifici è sempre consigliato indicare con precisione la causale così da poter dimostrare la ragione per la quale è stata effettuata la transazione.

Ultima operazione che potrebbe allertare il Fisco sono eventuali transazioni di denaro con Paesi esteri. Tali movimenti bancari, soprattutto oltre l’importo di 5mila euro, potrebbero far partire i controlli, anche su segnalazione dell’istituto bancario, in modo da determinare se si tratta di trasferimenti per riciclare denaro proveniente da attività illecite.

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