È uno dei tumori più diagnosticati, nonché uno dei più letali; in 9 casi su 10 la prevenzione può davvero aiutare e basta davvero poco per scoprirlo.
Dopo il cancro al seno, il tumore al colon-retto è il secondo più diagnosticato in Italia nonché anche il secondo per incidenza di mortalità. Lo screening e la diagnosi precoce restano la migliore arma per contrastarlo; il test per la diagnosi è semplice ed offerto dal Servizio Sanitario Nazionale.

Nel 2024 in Italia sono stati diagnosticati 48.706 mila nuovi casi di cancro al colon-retto che fatto di questa forma tumorale la seconda più diagnosticata dopo il cancro al seno. Parliamo anche della seconda forma di tumore più aggressiva con un alto tasso di mortalità.
I fattori di rischio sono diversi e vanno dall’obesità -con relative condizioni patologiche collegate come il diabete- fino all’eccessivo consumo di superalcolici e la riduzione dell’attività fisica. Nonostante i dati negativi però, la percentuale di guarigione è salita negli ultimi anni fino al 92%, questo grazie alla presenza di nuove cure sempre più personalizzate su ogni singolo caso, ma ancora più grazie alla prevenzione. Nove casi su 10, infatti, si potrebbero evitare semplicemente sottoponendosi ad un test, ancora una volta l’arma più efficace contro i tumori.
Tumore al colon-retto, la diagnosi precoce è fondamentale
Il test più semplice che permette di individuare la presenza di questo tumore è la screening per l’individuazione del sangue occulto nelle feci. Si tratta di un test che è anche gratuito, quindi garantito dal Servizio Sanitario Nazionale a tutti i cittadini in un’età compresa tra i 50 e i 70 anni.

Stando ai dati, ogni anno il SSN invia una lettera relativo allo screening a cui però 7 italiani su 10 non prestano attenzione; parlando in termini percentuali addirittura si ferma al 34% l’indice di adesione nel Nord Italia per scendere al 20% nelle Regioni del Sud.
È invece fondamentale agire sul test come se fosse una routine di controllo, perché quando si presentano i sintomi, purtroppo, è già tardi e le possibilità di sopravvivenza diminuiscono. Come fare per sottoporsi allo screening gratuito allora? Con o senza la lettera ricevuta dal SSN è possibili recarsi in farmacia e ritirare l’apposito contenitore, raccogliere poi un campione di feci e restituirlo con i propri dati. I risultati del test arriveranno poi a casa nel giro di poche settimane.
Il test permette di individuare i polipi prima che diventino tumori, solo grazie a questo il tasso di sopravvivenza a 5 anni è arrivato a superare il 90%, mentre se scoperto in fase avanzata crolla al 14%. Per maggiori informazioni ci si può rivolgere alla propria ASL di riferimento o chiedere al farmacista di fiducia.