Anagni è una città stupenda, ma com’è nata? Le sue origini sono antichissime e si rinvengono tra le righe di una bellissima storia.
Leggende suggestive che stimolano l’interesse. Radici solide, risalenti a tempi immemori, talvolta sfociantesi persino nella mitologia. Le bellezze intorno a noi celano storie uniche, a dir poco mozzafiato. Questa volta si voglia raccontare Anagni, anche definita ‘la città dei Papi’.
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Tale denominazione perché ha dato i natali a quattro Pontefici – Papa Innocenzo III, Papa Alessandro IV, Papa Gregorio IX e Papa Bonifacio VIII). Soprattutto nei riguardi di quest’ultimo si rammenti l’episodio che la Storia ricorda come ‘lo schiaffo di Anagni‘, riguardante la ‘guerra’ tra Bonifacio VIII e i Cardinali Colonna sostenuti dalla Francia.
Tralasciando le dinamiche di potere pontificie, Anagni cela un vero e proprio tesoro. Questa ricchezza non si misura in beni materiali bensì nei suoi racconti, tramandati nei secoli. Specialmente si voglia illustrare una preziosa leggenda da cui se ne potrebbero trarre le sue origini.
Anagni e le sue origini: la storia più bella mai sentita
Tutte le favole cominciano al consueto modo ‘C’era una volta’. E in questo caso si può proprio parlare di una fiaba. Più precisamente una leggenda mitologica ma, si sa, anche la mitologia nasconde qualcosa di magico. Nessuno potrà resistere al fascino di una narrazione così carica di pathos, sebbene un po’ cruenta.
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C’era una volta Gea, la Dea Terra e Madre di ‘tutte le cose’. Sposata con Urano, Dio del Cielo, il loro matrimonio era sempre sull’orlo di una crisi fino a che si tramutò in odio quando Gea diede vita ai suoi figli, i Titani. Temendoli, Urano li rinchiuse al centro della Terra, l’inferno.
Solo Dio Saturno – conosciuto come Crono – riuscì a salvarsi vendicandosi del padre. Tuttavia non fu diverso dal genitore. Convolato a nozze con Rea, quest’ultima diede alla luce i suoi figli ma, nutrendo odio nei loro riguardi, li mangiò. Solo uno riuscì a salvarsi dalla furia di Crono stesso, Zeus.
Non per nulla, quando crebbe, a sua volta si vendicò del padre condannandolo all’esilio. Dunque, Dio Saturno, girovagando, si trovò sperduto nelle distese lande laziali. Qui governò gli umani e fondò cinque città durante l’Età dell’Oro – Alatri, Anagni, Arpino, Atina e Ferentinum.
Località tutte costruite sulla linea mediana della costellazione del Gemelli – nessuna spiegazione scientifica, ma parrebbe dimostrata, da alcuni studiosi, una corrispondenza tra le mappe stellari e la cartografia terrestre del Basso Lazio, con specifico riferimento alla posizione del centro abitato medesimo.
Un’epoca in cui gli uomini erano felici, vivevano in pace, godendo della prosperità della terra. In memoria di questi tempi passati, si celebravano i Saturnali ovvero un ciclo di festività dedicate al Dio Saturno e all’Età dell’Oro. Una città divina, nel vero senso della parola.