Una ricerca approfondita ha svelato il ‘mistero’ legato al mondo del lavoro in Ciociaria: ecco i risultati.
Come si lavora in Ciociaria? Domanda inusuale per qualcuno eppure altri ha condotto degli studi a riguardo. Sicuramente la zona del Basso Lazio differisce per stile di vita come qualsiasi parte d’Italia con le proprie abitudini. E anche il settore professionale non è da meno.

Un ambito molto complesso di cui ancora si manifestano zone d’ombra – salario e sicurezza, i temi caldi, per esempio. Due aspetti, questi citati, che accomunano tutta la Penisola, da nord a sud. Ma, ogni Regione ha i propri problemi da risolvere, dettati dalle specifiche peculiarità locali.
Nel caso in esame, però, non si vuole essere portatori di cattive notizie anche perché le ricerche, fino a qui compiute, riportano dati in miglioramento. Soprattutto ci si riferisce a un dettaglio ben preciso che, sovente, suscita molteplici domande a cui dare un chiaro segnale.
Lavorare in Ciociaria: la risposta che risolve ogni dubbio
Una tematica sempre delicata, l’ambito lavorativo. Ovunque vi sono pro e contro a seconda del tipo di ambiente. Tuttavia non è il momento di condurre un’analisi etnologica in merito quanto più ‘sociale’. Risultati che sorprenderanno, in parte, al contempo rallegrano, auspicandosi sia solamente l’inizio.

Ebbene, sulla base degli ultimi (recenti) dati ufficiali Inps, elaborati da Manageritalia, si è registrato un incremento dei dirigenti nel settore privato, specialmente donne. Dunque, ‘quote rosa’ ai piani alti, con incarichi di prestigio e responsabilità. Difatti, nel 2023, un aumento del 5.1% contro l’1.9% maschile.
Ma ci si focalizzi sulla zona ciociara. I manager sono circa 270, ripartiti in 214 uomini e 56 donne (rispettivamente percentuali 79,3% e 20,7%). Apparentemente numeri poco incoraggianti, perciò si voglia fare un raffronto analitico affinché si comprenda meglio l’importanza di questi esiti:
- dal 2022 al 2023: stimato un aumento (femminile) del 30,2%;
- dal 2008 al 2023: le donne sono cresciute del 107,4%.
Si potrebbero elencare ulteriori dati, per esempio Latina con 117 donne che rappresentano il 27,1% del totale. Anche Frosinone non scherza, classificandosi in ottimi piazzamenti. Sul fronte femminile, quindi, la Regione Lazio è in pole position, avendo raggiunto significativi traguardi – questi si misurano in proporzione alle dimensioni delle realtà locali.
Perciò due gli elementi chiave, donne e settore terziario (servizi), che trainano nella giusta direzione, per una rivoluzione già in atto. Una visione sempre più innovativa, all’avanguardia, portatrice di una grande differenza. Non resta che mantenere il passo, seguendo questo trend positivo. Una straordinaria trasformazione, sebbene non sia ancora finita.