Il Bonus cappotto termico è lo strumento di risparmio da richiedere per effettuare interventi che aumentano la classe energetica dell’abitazione.
Tra i lavori che gli italiani sono chiamati ad effettuare per rispettare le indicazioni della Direttiva Case Green c’è l’installazione del cappotto termico per ridurre la dispersione di calore e aumentare la classe energetica dell’edificio.
In quale classe energetica si trova la vostra abitazione? Se la risposta è F o G avente un grande problema. Non è un obbligo ma l’Unione Europea richiede che le case siano almeno in classe E entro il 2030 e in classe D entro il 2033 per raggiungere l’obiettivo finale ossia un continente a zero emissioni entro il 2050. C’è chi vede questo traguardo utopistico considerando che tanti Paesi tra cui l’Italia non hanno risorse e mezzi sufficienti per una rivoluzione green in grande stile. Le abitazioni dei cittadini inquinano, certo, ma vale lo stesso per le imprese, le industrie, i trasporti.
I cambiamenti da affrontare relativamente in pochi anni sono troppi e serve anche un cambio di mentalità per ottenere buoni risultati. Invece le difficoltà nell’accettare la transizione green sono numerose principalmente per motivi economici. Oltre 20 mila euro per un’auto elettrica (dalle prestazioni inferiori rispetto ad un motore diesel o a benzina nonché ugualmente inquinante considerando la produzione dei veicoli e lo smaltimento della batteria a fine ciclo di vita) e dai 35 mila euro in su per riqualificare la casa dal punto di vista energetico. Forse l’UE crede che abbiamo un deposito come quello di Paperon de Paperoni? Purtroppo esiste solo nei fumetti.
Dobbiamo accontentarci di piccoli aiuti statali per costruire un passo alla volta la propria casa green. Tra gli interventi per aumentare la classe energetica ed evitare che il valore dell’immobile si riduca drasticamente c’è l’installazione del cappotto termico. Parliamo di una tecnica per minimizzare la dispersione termica nelle abitazioni che si avvale di pannelli isolanti installati con precisione sulla facciata esterna dell’edificio e sulle pareti interne.
Il lavoro va affidato a professionisti capaci e qualificati che usano materiali di qualità altrimenti si finirà come nei video che circolano sul web, con il cappotto che vola alla prima folata di vento forte. Il costo dell’impresa è oneroso ma si può recuperare parte della spesa con i noti Bonus edilizi. Il Superbonus al 65% è rimasto solo per i condomini che hanno iniziato i lavori entro il 15 ottobre 2024.
Le uniche alternative valide nel 2025 per chi inizierà i lavori nell’anno in corso, dunque, sono l’Ecobonus con detrazione del 36% (50% solo per l’abitazione principale) da ripartire in dieci anni e il Bonus ristrutturazione se si uniscono più interventi di efficientamento energetico a lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria. Anche in questo caso la detrazione al 50% vale solo per le prime case, per le altre è scesa al 36%.
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