Sicurezza alimentare, quello che viene indicato dalle analisi di patatine, tortillas e snack non è affatto tranquillizzante.
Un tema molto sentito tra i consumatori è certamente quello legato alla sicurezza alimentare, intesa non solo come assenza di rischi derivanti dall’assunzione dei cibi. Ma anche come insieme di azioni messe in atto da aziende alimentari e autorità per ridurre l’impatto sui consumatori di elementi pericolosi o nocivi per la salute.
Quindi si tratta di un argomento molto delicato che investe ambiti diversi da quello sanitario a quello economico. D’altra parte tutti i giorni consumiamo bevande e cibi e quindi si può dire che la sicurezza alimentare riguarda tutti i cittadini, al di là delle emergenze sanitarie segnalate dalla cronaca e che purtroppo rappresentano solo l’aspetto più eclatante della questione.
Le ultime notizie inquietanti riguardano l’acrilammide un elemento contaminante che si sprigiona durante la cottura ad alte temperature e a bassa umidità. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità si tratta un probabile cancerogeno. L’acrilammide si forma naturalmente con la cottura prolungata oltre i 120 gradi a bassa umidità, quindi sembra inevitabile la sua formazione.
Eppure è possibile contrastare la sua presenza intervenendo nella selezione della materia prima, nelle modalità di cottura e di conservazione dell’alimento. Il tetto massimo posto dall’UE per l’acrilammide è di 750 mgc/kg non è vincolante e secondo le ultimi analisi troppo generoso, per un elemento potenzialmente molto pericoloso. L’UE purtroppo non ha indicato un limite vero e proprio, ma solo un valore guida al quale le aziende devono attenersi.
Ma molte organizzazioni impegnate nella tutela e potenziamento della sicurezza alimentare chiedono misure più severe, con limiti da non oltrepassare in tutti i cibi a cominciare da quelli per l’infanzia. Ma le ultime analisi confermano la presenza di acrilammide in alimenti come chips e snack vegetali, anche se in misura e concentrazioni diverse.
Senza considerare che questi alimenti contengono altre minacce con ingredienti certamente sgraditi come coloranti sintetici, aromi, esaltatori di sapidità, additivi. Tra questi si trovano il glutammato monosodico (E 621) che determina cefalea, aumento della pressione sanguigna e dell’insulina; il guanilito disodico (E 627) correlato a malattie come l’artrite gottosa. Oppure i mono e digliceridi degli acidi grassi (E471) che contribuiscono all’aumento di colesterolo e trigliceridi nel sangue.
Dunque conviene porre la giusta attenzione alle abitudine e ai vizi alimentari con la consapevolezza di quello che contengono alcuni prodotti di origine industriale. Compresi tutti i rischi per la salute che si corrono con alimentazione errata.
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