Patrimonio nazionale sin dal 1879, la Certosa di Trisulti è considerato da tutti uno dei monasteri più belli al mondo, un must per chiunque abiti in provincia di Frosinone e anche per chi vuole conoscere le meraviglie architettoniche e paesaggistiche di questa zona.
Quando con orgoglio si sostiene che l’Italia è ricca di tesori e storia, lo si fa con la consapevolezza di dire una cosa assolutamente vera. La storia del nostro Paese è ricca e articolata, fatta di grandi regni, di dominazioni estere, ma anche di cultura, tradizione e arte capaci di influenzare il modo di pensare e di creare del resto d’Europa e del mondo.
Spesso sogniamo di viaggiare all’estero, di conoscere le bellezze architettoniche e le tradizioni di un altro popolo, cosa che sicuramente vale la pena fare, ma nel rivolgere sempre lo sguardo all’esterno si rischia di dimenticare quello che abbiamo accanto, di sottovalutare la bellezza di ciò che abbiamo sotto gli occhi e che meriterebbe maggiore considerazione.
La lunga e articolata storia del nostro Paese ci ha lasciato in dote talmente tante bellezze che basta alle volte semplicemente girare un angolo e fare qualche chilometro in più per trovare qualcosa degno di attenzione e di ammirazione. Questo è il caso sicuramente della Certosa di Trisulti, un monastero immerso nei boschi del frusinate, a pochi passi dal comune di Collepardo.
Costruito su un’altura (825 metri) che svetta sui boschi che caratterizzano il paesaggio intorno a Frosinone, chiamata Trisulti (dal latino “Tres Saltibus”, ovvero “Tre Valichi”) per via del Castello dei Colonna risalente al XII secolo d. C., la Certosa di Trisulti originariamente era un’abbazia benedettina costruita nel 996 da San Domenico di Sora.
Della costruzione originale attualmente rimangono solo alcuni ruderi, attorno ai quali è stato costruito un Monastero – all’interno del quale si trovano una chiesa e una farmacia – circondato da mura. Modificato e ampliato più volte nel corso dei secoli, il monastero presenta oggi uno stile architettonico tendenzialmente barocco.
Se il portale d’ingresso è ancora oggi impreziosito dal busto di San Bartolomeo scolpito dall’allievo di Michelangelo Bonarroti, Jacopo Lo Duca, ciò che spicca nella piazza centrale è l’antica foresteria in stile tardo romanico-gotico, all’interno della quale si trova una biblioteca e la chiesa di San Bartolomeo.
Dichiarata patrimonio nazionale nel 1879 dal neonato Regno d’Italia, la Certosa di Trisulti oggi è gestita dal Ministero per i beni e le attività culturali tramite il polo museale del Lazio. Le visite turistiche sono permesse durante tutto l’anno e sono completamente gratuite.
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